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Natale di luce! PDF Stampa E-mail
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gioved́ 22 dicembre 2011
La veglia di Natale in cattedrale alle ore 23.15. Il messaggio del vescovo

“Se un tempo eravate tenebre, ora siete luce del Signore, comportatevi perciò come figli della luce”.

“Chi opera la verità viene alla luce”(Gv 3,21).

 

Carissimi figli e fratelli,

nella confusione e nella grande incertezza che sembra dominare questo periodo in cui la voce degli ultimi fa fatica a farsi sentire e gli «indignati» sono messi all’angolo, la celebrazione del Natale ci riporta in quella mangiatoia di Betlemme in cui Dio si è fatto bambino nascendo da una donna. Una scena umile in cui contemplare il mistero e l’essenzialità del cammino della nostra vita. La corsa sfrenata al consumismo e al benessere, le guerre per il potere che mietono vittime fra i più deboli e creano ingiustizie, sembrano l’unica via possibile in una società disorientata e fragile. Che senso ha festeggiare il Natale quando milioni di persone soffrono per la fame, le carestie, le guerre; migliaia di famiglie, anche nel nostro territorio, soffrono a causa della disoccupazione e della crisi economica, quando i giovani sono privi di prospettive e di futuro, i bambini abusati, gli anziani e gli ammalati abbandonati? Che senso ha scambiarsi i regali, mangiare dolci, panettone e brindare se non torniamo a contemplare il mistero del Natale? Un Salvatore è nato per noi. A Natale, come disse una volta il card. Montini, “il cielo si è aperto per noi” e ci ha mostrato il sogno di un’umanità nuova. Si parla tanto di crisi economica, ma poco o nulla di crisi morale. Eppure solo dal cuore dell’uomo può nascere una nuova “resurrezione” del nostro paese. C’è bisogno estremo di ritornare a pensare e progettare l’agire umano alla luce dei valori non negoziabili e primo fra tutti la dignità della persona umana. Ci ricorda San Leone Magno: "Il nostro Salvatore è nato: rallegriamoci. Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita. Nessuno è escluso da questa felicità. Esulti il santo, perché si avvicina il premio. Gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono. Riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita". Per ciascuno di noi la celebrazione del Natale sia la certezza di poter contare su un fratello, amico e Salvatore, che nasce per tutti.Lo sia per gli immigrati, per i disoccupati, per chi soffre a causa dell’ingiustizia che brucia nell’anima come una ferita profonda, per chi soffre di malattie dolorose o incurabili, per chi si sente scippato di ogni possibile speranza.

Nel messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace, Papa Benedetto XVI rivolgendosi ai giovani invita a tenere “sempre viva la tensione verso gli ideali, ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace” a “coltivare il gusto per ciò che è giusto e vero, anche quando ciò può comportare sacrificio e andare controcorrente”.Questo vale per tutti. Il testimone è colui che vive per primo il cammino che propone. Per questo sono “necessari autentici testimoni, e non meri dispensatori di regole e di informazioni; testimoni che sappiano vedere più lontano degli altri, perché la loro vita abbraccia spazi più ampi”. Ritorni Gesù e il suo messaggio di amore universale che predilige i più deboli, i poveri, i miti, i dimenticati, quelli che non appaiono in tv o sui giornali, ad essere al centro del nostro Natale.

Nascere significa vedere la luce e la luce vera è quella che Gesù ha portato nel mondo. “Se un tempo eravate tenebre, ora siete luce del Signore, comportatevi perciò come figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,8-14).Gesù “è la luce — in fondo l'unica — che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dà il coraggio di vivere e di agire. L'amore è possibile, e noi siamo in grado di praticarlo perché creati ad immagine di Dio. Vivere l'amore e in questo modo far entrare la luce di Dio nel mondo, ecco ciò a cui vorrei invitare”(Benedetto XVI, Deus Caritas est, 39).

Risplenda la luce nelle nostre famiglie, nelle nostre città: non chiudiamo il cuore alla speranza e impegniamoci al servizio del bene, anche se comporta sacrificio e ci porta ad operare controcorrente. Accendiamo di gesti di amore e carità vicendevole questo Natale spento dalla paura, dall’incertezza, dall’egoismo umano. Lui, il bambino di Betlemme, è con noi e ci ripete: “chi opera la verità viene alla luce”(Gv 3,21).Luce di verità, di giustizia, di onestà e di solidarietà affinchè vengano fugate le tenebre di un potere iniquo capace di inquinare le coscienze e di scardinare le istituzioni attraverso infiltrazioni mafiose e interessi sporchi.

Splenda la luce del Natale in questa nostra terra finalmente libera da tutte quelle ataviche schiavitù che pesano come un enorme macigno sul futuro, soprattutto dei nostri giovani.

Buon Natale di luce a tutti voi dal profondo del cuore.

+ Francesco Micciché

 
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