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Don Michele, un prete buono e gioviale PDF Stampa E-mail
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marted́ 26 febbraio 2013
Il ricordo dell'Amministratore apostolico e della curia dopo la notizia della tragica morte di don Michele Di Stefano

“La morta improvvisa di un prete è per il vescovo sempre motivo di dolore e di sorpresa. Ma quando questa morte è frutto di violenza omicida, lascia tutta la comunità ecclesiale nella desolazione e nel buio perché ci si chiede quali gravi motivi abbiano armato la mano criminale per uccidere la sua vittima nel sonno - afferma l'Amministratore Apostolico Alessandro Plotti -  La magistratura e l’arma dei carabinieri faranno le indagini per far emergere la verità.

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( foto di Lorenzo Gigante) 

Don Di Stefano era un uomo buono, cordiale e zelante che a Ummari aveva rapporti sereni con tutti. Avevamo celebrato insieme nel Novembre scorso la festa del ringraziamento ed era soddisfatto per la partecipazione cordiale e attenta del mondo rurale. Recentemente, all’ultimo incontro del clero, avevo parlato a lungo con lui per avviare l’iter per il restauro della chiesa e del campanile della piccola frazione. Mi è sembrato totalmente sereno e mi aveva proposto di partecipare ad una cena con i suoi parrocchiani. Ricordo questo prete buono e saggio con tanto rimpianto e prego perché il Signore lo accolga nella comunione dei santi come vittima innocente del ministero pastorale”.

 

La notizia della tragica morte di don Michele Di Stefano parroco della frazione di Ummari ha lasciato sgomenta la comunità diocesana di Trapani per l’efferatezza di un omicidio avvenuto durante il sonno di un parroco che nonostante l’età non ha voluto lasciare il territorio della sua parrocchia scegliendo di restare in mezzo al suo popolo- ha affermato il vicario generale mons. Liborio Palmeri che insieme ad altri presbiteri si trova ancora nella canonica di Ummari - Siamo profondamente addolorati e pieni di sgomenti ma certi che don Michele, dispensatore dei divini misteri, sia già reso partecipe del convito dei Santi nel cielo. Oggi vediamo Don Michele, che ha dedicato gran parte della sua vita al mondo rurale, come il seminatore della parabola che diventa quel chicco di grano del Vangelo che muore nel suo campo per portare frutto nel tempo opportuno per le comunità parrocchiali che ha servito e per tutta la Chiesa di Trapani. Lo ricordiamo per il suo tratto umano che lo rendeva particolarmente gioviale e vicino alla sua gente che per anni ha servito prima a Fulgatore per quasi quarant’anni e poi ad Ummari, realtà di cui è sempre stato un grande animatore pastorale e culturale”.

 

       Don Michele Di Stefano, 79 anni era sacerdote da 48 anni. Ordinato presbitero nella sua città a Calatafimi dal vescovo Francesco Ricceri nel 1965 è stato parroco per 43 anni nella frazione di Fulgatore. Compiuti 75 anni ha continuato il suo ministero pastorale di parroco dedicandosi alla parrocchia “Gesù, Giuseppe e Maria” della vicina Ummari. Per molti anni è stato assistente dei lavoratori di Azione Cattolica e assistente spirituale della Coldiretti provinciale, ruolo al quale dedicava molte energie.

 
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