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I beni della parrocchia secondo don Tonino Bello PDF Stampa E-mail
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venerd́ 17 gennaio 2014
Incontro di formazione del clero con don Sandro Ramirez

La gestione economica della Chiesa nel pensiero di don Tonino Bello, il vescovo dei poveri di Molfetta di cui si è in corso la causa di beatificazione. E’ il tema dell’incontro di formazione che il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha organizzato per i preti della Diocesi e che si terrà lunedì mattina 20 gennaio con inizio alle ore 10.00 presso il Seminario Vescovile di Trapani.

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Interverrà don Sandro Ramirez autore del volume “La tenda e il grembiule. La chiesa nell’insegnamento di don Tonino Bello”. L’incontro si soffermerà nell’analizzare come gestire i beni e l’economia delle parrocchie a partire dall’insegnamento profetico di don Tonino Bello.

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Poi, amate i poveri. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza, ma amate anche la povertà. Non arricchitevi. È sempre perdente chi vince sul gioco della Borsa. «Fin qui abbiamo parlato del “farsi ultimi”, quasi come se si dicesse “giocare a fare gli ultimi”. Oppure, “esercitare il mestiere di fare gli ultimi”, per cui, una volta finito l’orario di lavoro, si torna a fare i cittadini normali. La Chiesa normale. Di sempre. Magari di prima fila. No. Farsi ultimi non è un gioco tattico. Un ritrovato moderno sul mercato delle furbizie umane. Un escamotage intelligente inventato dalla Chiesa per darsi patine di modernità e accreditamenti nuovi presso le simpatie popolari. Farsi ultimi significa rinunciare al potere e alla ricchezza. Significa, come per Pietro, non avere né oro né argento, ma solo la forza di poter dire a chi ha bisogno: «nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!» (At 3, 6)» «Bisogna scendere al concreto anche per i laici, […] L’accumulo, l’avarizia, l’accaparramento, la concorrenza sleale, il consumo, la corsa ai posti migliori, il doppio o il triplo stipendio, la corruzione clientelare, il sistema delle raccomandazioni nei concorsi, la mentalità festaiola, lo stile dello sperpero… non sono elementi per imbastire quaresimali accigliati e requisitorie da puritani. Sono capisaldi per una revisione di vita e per una rapida conversione agli ultimi. Farsi ultimi è una vocazione che comporta rinunce. Non è un espediente per stare sulla cresta dell’onda». (dai discorsi di Tonino Bello - nella foto).

 
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