La scelta di integrare l'antico rito con la processione dei "misteri"
Trapani: il vescovo annuncia che il rito della “discesa dalla croce” del venerdì santo viene anticipato per “integrarlo”
con la processione dei Misteri
Tra le due forme di pietà popolare c’è un legame storico, teologico e pedagogico. Continuiamo insieme il “restauro” dei Misteri.
La Resurrezione: approdo delle manifestazioni del Venerdì Santo
Il vescovo Pietro Maria Fragnelli questa sera a conclusione della stazione quaresimale, nel corso della concelebrazione eucaristica per la seconda “scinnuta” dei misteri, nella Chiesa del Purgatorio, si è rivolto ai fedeli per spiegare il senso dell’integrazione, già annunciata in questi giorni, della tradizione della “discesa dalla croce” che si tiene nella Chiesa di Santa Maria del Gesù, con la processione dei Misteri del Venerdì Santo.
In particolare il rito della “discesa dalla croce” sarà anticipato alle ore 12.00, all’interno dell’azione liturgica dell’adorazione della croce, per permettere ai fedeli e a tutti coloro che sono impegnati nella processione dei Misteri, di potervi partecipare. Partecipano anche tutte le comunità parrocchiali del centro storico: l’azione liturgica nella Chiesa di Santa Maria del Gesù sarà l’unica del venerdì santo in tutte le chiese del centro cittadino.
“Da più parti mi è giunta sollecitazione a sostenere e incoraggiare il ‘restauro’ della processione dei misteri – ha detto il vescovo - Non è possibile, mi si dice, amare tutti la processione e non trovarsi poi d’accordo nel renderla più bella nei significati e nello svolgimento. Tra le altre proposte è emersa quella di recuperare il legame tra la processione del venerdì santo e la “discesa dalla croce”. E’ un legame storico che gli anziani ricordano con nostalgia. E’ un legame teologico che i presbiteri e i cultori delle nostre tradizioni richiamano e che sottolinea come la processione serve a portare per le strade della città quel Cristo morto che è stato deposto dalla Croce, che l’Addolorata ha accolto nelle sue braccia e che la città tutta, seguendo l’esempio di Maria, desidera accogliere nel suo seno. Infine è un legame pedagogico che obbliga tutti a mettersi in ascolto delle domande delle nuove generazioni: bambini e giovani che chiedono a tutti noi il senso, il filo conduttore, la logica delle manifestazioni del Venerdì Santo a Trapani. In questo contesto s’inserisce l’invito a non mancare poi al punto d’approdo di queste manifestazioni: la celebrazione comunitaria della Resurrezione e la relativa processione.
Ad ogni modo – ha concluso mons. Fragnelli – la risposta alle sollecitazioni ricevute non pretende di essere completamente esaustiva. Sono certo che l’esperienza di quest’anno e la buona volontà di tutti ci permetterà di continuare insieme il “restauro”.
Sul rito della “discesa dalla croce”
Di origine medievale, ispirata ad una ritualità più nascosta, è il rito della Discesa dalla Croce, che si celebra nella Chiesa di S.Maria del Gesù a Trapani.
In un ambiente buio e privo di candele, con la luce solare penetrante dalle vetrate della navata centrale si svolge questa suggestiva manifestazione, chiamata dal popolo " A scinnuta ' cruci di Santamaragesu ". Ispirata anticamente dai Francescani osservanti, è praticata dai fratelli laici.
Il rito, prevede la deposizione di una statua del Cristo, dotata di testa e braccia snodabili, in un lenzuolo listato a lutto, a cui segue la processione per le navate della chiesa, e l'adorazione di Gesù Morto. La cerimonia si conclude con il bacio dei fedeli ai piedi del Cristo Morto.
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