Il vescovo scrive ai giornalisti nella festa del loro Santo Patrono
Dentro i limiti delle istituzioni e delle situazioni ritrovare “il lungo respiro” per servire con coraggio la verità
Per vincere la tentazione di essere operatori di corto respiro al servizio, più che della realtà e della verità, di persone e istituzioni che a turno balzano sul palcoscenico della comunicazione,
bisogna entra nell’area umile e feconda della profezia.
Vicinanza a cui vive un peso maggiore di precarietà e di mancanza di “respiro”
Il vescovo Pietro Maria Fragnelli ai giornalisti in occasione della festa del patrono
Domani, 24 gennaio, ricorre la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
Il vescovo Pietro Maria Fragnelli – in questi giorni fuori sede per motivi istituzionali – ha inviato un messaggio agli operatori dell’informazione ai quali esprime la sua vicinanza personale e quella della Diocesi nella “consapevolezza di quanto sia diventata difficile l’arte del comunicare nel nostro tempo: difficile non solo per le sempre più precarie condizioni economiche e identitarie del giornalismo oggi ma soprattutto per le condizioni culturali che stravolgono il ruolo sociale del giornalista, spesso costringendolo ad essere operatore di ‘corto respiro’ al servizio - più che della realtà e della verità - di persone e istituzioni che a turno balzano sul palcoscenico della comunicazione di massa. In questo contesto – scrive il vescovo - ci viene in soccorso la figura del vostro santo patrono, San Francesco di Sales, uomo capace di grande sintonia con ogni persona – con il paese reale diremmo oggi – e di grande lungimiranza, dentro e oltre i limiti delle istituzioni e delle situazioni del suo tempo. Trovo particolarmente incisive le parole di papa Francesco di qualche giorno fa pronunciate durante una catechesi sulla misericordia di Dio – continua mons. Fragnelli - Di questo Dio misericordioso, dice il papa, è detto anche che è ‘lento all’ira’: letteralmente, ‘lungo di respiro’, cioè con il respiro ampio della longanimità e della capacità di sopportare. Dio sa attendere, i suoi tempi non sono quelli impazienti degli uomini; Egli è come il saggio agricoltore che sa aspettare, lascia tempo al buon seme di crescere, malgrado la zizzania (cfr Mt 13,24-30). Nel tempo in cui si accresce sempre più il divario tra i pochissimi straricchi e i moltissimi sempre più poveri, divario con chi fa la scelta assurda e folle di imbracciare le armi per combattere questa cultura dell’occidente, il giornalista che desidera essere veramente se stesso e vuole servire con coraggio la verità, è chiamato ad entrare in un’area umile ma feconda: l’area della profezia evangelica, dove si coltiva il respiro lungo della civiltà e della fede”. Infine l’augurio: “ Che San Francesco di Sales interceda per voi, per le vostre famiglie, per le vostre realtà di lavoro specie per quelle che portano un peso maggiore di precarietà e di mancanza…di respiro”.
Il vescovo ha dato appuntamento ai giornalisti a Misericordia (Valderice) per l’otto maggio prossimo, giornata in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: ci sarà un momento di riflessione e d’incontro e, per chi lo desidera, la celebrazione del Giubileo della Misericordia con tutti gli operatori dell’informazione.
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