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Crisi dell'agricoltura. Una lettera del vescovo |
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luned́ 07 novembre 2005 |
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S.E. mons. Miccichè si rivolge agli agricoltori alcamesi
Il vescovo di Trapani Francesco Miccichè ha scritto una lettera agli agricoltori alcamesi: “da figlio di coltivatore diretto che ha vissuto sulla sua pelle il disagio provocato da una politica agricola non sempre attenta ai bisogni degli agricoltori mi sento vicino ai fratelli e alle sorelle che vivono questo momento difficile della campagna vitivinicola – scrive mons. Miccichè - I problemi del settore non possono essere affrontati nell’emergenza e da soli. Ormai facciamo parte di un sistema globale che impone di aggregarvi per capire dove va il mercato, per ripensarvi lavoratori della terra nell’epoca della globalizzazione che punta alla concorrenza e vince, che riesce a mettere sul mercato prodotti di qualità e a minor prezzo. Quest’obiettivo è arduo da raggiungersi e richiede coraggio e innovazioni strutturali non indifferenti. Perché non pensare a un’economia agricola del territorio diversificata? – si chiede il vescovo - L’esempio di province che anche nella nostra Sicilia hanno imboccato questa strada è positivo e le pone al vertice nazionale delle province più ricche. Abbiamo un territorio di grandi potenzialità in tal senso. Ci vuole coraggio, forza delle idee, capacità di tentare, di rischiare, di reinventarsi lavoratori della terra. La Chiesa che è in Trapani vi guarda con simpatia e vi sente fratelli più che mai bisognosi di conforto, di aiuto, di sprone per uscire dalle sacche di una sterile protesta e per diventare protagonisti di un’agricoltura innovativa, competitiva, di qualità che sfondi nel mercato internazionale e diventi fonte di benessere per le famiglie che sull’agricoltura hanno investito tutto e si sono scommesse sul senso da dare alla vita”. Infine il vescovo si rivolge ai giovani agricoltori: “vorrei dire con tutte le forze dell’animo: andate avanti, non vi fermate davanti alle difficoltà, siate fieri del vostro lavoro, qualificatevi e qualificate i vostri prodotti, la via è impervia ma non impraticabile. Basta volerlo.” |
