Home arrow dalle Comunità arrow Triduo Fra Santo a Trapani
Triduo Fra Santo a Trapani PDF Stampa E-mail
Condividi
venerd́ 13 gennaio 2006
Si apre oggi nella chiesa dell’Itria a Trapani il triduo di preghiera in onore di Fra Santo da San Domenico, il venerabile agostiniano scalzo trapanese. Il triduo si concluderà domenica prossima 15 gennaio: alle ore 10.30 si terrà la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Francesco Miccichè; seguirà la benedizione della casa d’accoglienza per poveri recentemente aperta nei locali della canonica della chiesa, ristrutturata dalla diocesi, e guidata da suor Maria Goretti della “Comunità dei servi di Gesù povero”. Lunedì 16 Gennaio, anniversario della morte di Fra Santo ( 16 gennaio 1728) si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal rettore don Salvo Morghese. La chiesa resterà aperta tutto il giorno per la preghiera personale e comunitaria. Il Venerabile Fra Santo, chiamato al secolo Vito Antonio, nacque a Trapani il 5 agosto 1655, da Giuseppe di Santo e da Paola Iugali (o Berceri). Ancora fanciullo fu addetto come garzone presso un calzolaio, da cui imparò l’arte, che poi lodevolmente esercitò fino all'età di 29 anni, traendo onesti guadagni che impiegava nel soccorrere i poveri. Desiderando una vita più perfetta entrò tra gli Agostiniani Scalzi a Marsala in qualità di fratello converso. Il 22 maggio 1685 emise la professione religiosa col nome di Fra Santo di S. Domenico. Da Marsala ritornò a Trapani e qui gli venne affidato l'ufficio gravoso di questuante che esercitò ininterrottamente per 43 anni. Spesso si recava a Favignana non solo per la questua, ma soprattutto per pregare nella solitudine. A testimonianza del suo passaggio esiste nell'isola una zona chiamata «Punta di Fra Santo» o «Punta di Santu Vituzzu» (Fra Santo da molta gente veniva chiamato col vezzeggiativo del nome di nascita). In quella stessa zona si può ammirare ancora oggi «il Pozzo di Fra Santo», così chiamato per il prodigio da lui operato. Accanto a questo pozzo vi è una casa rustica e abbandonata dove il Servo di Dio passava la notte a dormire e pregare. Fra Santo passò tra in mezzo alla gente, umile, paziente e pio, sotto il peso delle bisacce, chiedendo l'amorosa carità per i suoi frati e lasciando in cambio, il suo sorriso, la sua dolce parola e la benedizione del Signore. Il Suo amore per Dio non conobbe confini. Mosso da fervido zelo per la Sua gloria, con le elemosine faticosamente raccolte potè costruire a Trapani la Chiesa di S. Maria dell’Itria dove riposa dal 16 gennaio 1728, giorno della sua morte. Dopo che, due anni fa, gli Agostiniani Scalzi hanno deciso di lasciare la Chiesa di Santa Maria dell'Itria (Santa Rita) il Vescovo di Trapani S.E. Mons. Francesco Miccichè ne ha impedito la chiusura nominando come rettori della stessa Don Salvo Morghese, sacerdote diocesano, e il Diacono Maurizio Ruffino, i quali hanno raccolto l'eredità spirituale lasciata dai predecessori (tra questi padre Celestino Zaccone), e hanno continuato le attività di preghiera (tra cui la Santa Messa della domenica mattina, ore 10,30) e hanno promosso lodevolmente il culto di Fra Santo e di Santa Rita. Per volere del Vescovo Miccichè, inoltre, si è realizzato un desiderio che Fra Santo aveva nel cuore e cioè che la Chiesa dell'Itria divenisse un luogo in cui poter stare continuamente in adorazione, davanti a Gesù Eucaristia. La chiesa di S. Rita si conferma uno dei polmoni spirituali della città di Trapani.
 
< Prec.   Pros. >
© 2024 Diocesi di Trapani
Progetto e Contenuti a cura dell'Ufficio Diocesano per le comunicazioni Sociali
Rendiconto 8xmille a cura dell'Economato Diocesano
Grafica MOOD comunicazione e design
Hosting & Coding ASSO Informatica Trapani su Joomla! un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.