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Messaggio per la Quaresima 2006 PDF Stampa E-mail
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marted́ 28 febbraio 2006
Non fermarti alla morte: la Pasqua è vita La vicenda terrena di Gesù di Nazareth ha la sua chiave di lettura a partire dall’alba del terzo giorno quando la grossa pietra che sigillava il sepolcro dove era stato deposto il corpo di Gesù morto sul patibolo della croce, fu rotolata e la vita è esplosa da quel sepolcro facendosi voce nelle parole dell’angelo:
Non è qui. E` risorto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E` risuscitato dai morti.”. (cf. Mt 28, 6-7)
La cultura della vita è nel DNA del cristianesimo.
Scegliere la vita è scegliere di stare dalla parte di Cristo.
La cultura della vita si nutre di ragione, di sentimento, di tutto ciò che attiene allo spirito.
Non c’è spazio per la morte dove regna l’amore, dove aleggia lo spirito fraterno e la solidarietà, dove si afferma la dignità della persona umana, dove si vive la speranza, dove non si nega il diritto di cittadinanza a Dio.
Si vive una volta sola e vale la pena di vivere con senso.
Risorgere è una categoria cristiana da riscoprire e da vivere andando controcorrente. Cristo ha vinto la morte, con la sua  morte e la sua resurrezione ha distrutto il peccato e ha immesso nella storia dell’uomo un germe di vita nuova. Con il battesimo questo germe di vita viene seminato in noi, è vita nuova, vita nello Spirito che innesca un dinamismo di grazia da assecondare e da accrescere.
Risorge l’uomo quando non si abitua al male,
quando è capace di ribellarsi alle logiche del peccato,
quando coltiva la speranza,
quando si impegna in ogni campo del vivere civile perché trionfi la civiltà dell’amore.
L’apatia, lo sconforto, il disinteresse,  sono l’humus in cui nasce e si sviluppa la cultura di morte che favorisce la legge della giungla, l’affermarsi dei poteri forti, la criminalità devastante, la mafia, il malaffare, lo sfruttamento della prostituzione, il disprezzo per la legalità.

Ogni uomo è mio fratello è la controrisposta che genera umanità nuova, umanità risorta. Risorgere, vivere, affermare questo diritto è l’impegno a cui ci richiama la Pasqua, il Risorto Gesù di Nazareth, Messia e Salvatore.

+ Francesco Micciché

 
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