Dai un'anima alla notte: il senso di una presenza |
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marted́ 19 settembre 2006 |
Il messaggio del vescovo Francesco Micciché
Diamo un’anima alle notti bianche: Messaggio del vescovo F. Micciché La città viva in un non stop di 48 ore fatto di relazioni, di musica, di gioiosa condivisione degli spazi del centro storico: un’opportunità che come Chiesa accogliamo. Le nostre chiese, splendide testimonianze di un passato di fede, parlano all’uomo di oggi con il linguaggio dell’arte e lo sospingono verso pensieri positivi di speranza: resteranno aperte in queste due notti speciali, con un servizio di accoglienza, con momenti di riflessione, di preghiera, di semplice godimento artistico. Una chiesa viva in una città viva, presenza amica in mezzo ad un popolo che vuole scrollarsi di dosso l’atavica apatia che per troppo tempo l’ha caratterizzata. Una chiesa a cui sta sommamente a cuore il bene-essere di questa città che vive in simbiosi naturale con il suo mare, che ha il suo centro propulsore nel porto, avamposto privilegiato verso il sud del mondo. Una Chiesa che vuole dialogare con la società civile e le istituzioni, presenza di servizio, lievito e sale del mondo. Una Chiesa che esce dal chiuso delle sacrestie e fa della strada il suo spazio privilegiato di missione, facendosi voce degli ultimi, dei deboli, compagna di viaggio per quanti si impegnano con tutte le loro forze per risollevare le sorti della nostra gente. Una Chiesa che vuol camminare insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà per contribuire a fare di questa città una città solidale, libera dai condizionamenti del malaffare e dei poteri occulti, libera di sognare un domani bello per i suoi ragazzi, i suoi giovani. Una Chiesa che intende dare una mano alla rinascita della città e del territorio, facendosi testimone della speranza che prende luce e forza dal Risorto. |