Il
vescovo di Trapani
Francesco Miccichè, riprendendo il tema dell’anno pastorale quest’anno dedicato
alla città ( La carità nella polis) ha inviato il tradizionale messaggio per
l’inizio dell’anno scolastico agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado
della Diocesi.
Insieme
alla lettera è in distribuzione in tutte le scuole un simpatico segnalibro con
lo slogan “ama la tua città” in cui il vescovo personalmente segna alcune
regole importanti per fare più bella la città. Il vescovo ha lasciato ai
ragazzi anche un indirizzo di posta elettronica
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al
quale inviare risposte, contributi e riflessioni.
Di
seguito uno stralcio del messaggio del vescovo. In allegato il segnalibro.
“Ti
invito caldamente a guardare con gli occhi di Dio la città, il tuo paese per
farti testimone di carità nella polis. Il degrado ambientale, lo sfilacciamento
del tessuto sociale, il malaffare, l’incuria, il disinteresse, il disprezzo per
la cosa pubblica, la mancanza del senso del bene comune, la carenza di
legalità, la sfiducia nella giustizia, la mancanza di rispetto per gli altri
sono la miscela esplosiva di un sociale che a tratti ci appare invivibile e
mette paura.
Quanto
mi sta attorno mi appartiene, non posso e non devo disinteressarmi
dell’ambiente in cui vivo, studio, lavoro, mi diverto ,cresco ,maturo. Il senso
civico mi porta al rispetto verso l’ambiente, a farmi carico del suo vissuto
fatto di relazioni umane, di impegno a perseguire il bene di servizio alla
causa comune lottando contro ogni forma di egoismo, di prevaricazione, di
sopruso, di angherie, di ingiustizie, di illegalità.
Ti
invito a immaginare una città ideale, la città che vorresti,ricordandoti di non
far mancare i viali,i monumenti,le chiese e il municipio, le strade….
Impara
a conoscere la storia del tuo paese, del tuo quartiere: parlano le pietre, i
monumenti, le carte antiche, le lapidi commemorative, i vicoli, i cortili, le
strade, i quartieri, le tradizioni…
Ti
auguro buon lavoro e, da incallito studente, ti saluto con il dono scambievole
dell’amicizia che mi vorrai concedere.
Il
tuo vescovo
Francesco”
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