Un ponte con il Madagascar |
Durante il Grande
Giubileo del 2000 ha
preso il via una
bellissima esperienza di gemellaggio tra la chiesa di Trapani e la
Diocesi di Fianarantsoa, una delle sei province del Madagascar, un ponte di
vicinanza e solidarietà che arricchisce il nostro vissuto e lo apre
all'orizzonte del mondo intero.
"Dai
nostri viaggi ci siamo resi conto dell'assoluta mancanza di strutture di
accoglienza - spiega il
direttore dell'Ufficio don Mario Bonura - gli anziani non hanno nè sussidi nè pensioni
e molte persone non hanno un tetto nè cibo. In Madagascar l'80% della popolazione è
malnutrita. La cruda realtà che in Madagascar si tocca con mano e che non è facile descrivere, ci obbliga a rimboccarci
le maniche".
Per
nove mesi è rimasta sull'isola anche una volontaria dell'ufficio, Annalisa
Buscemi, un'insegnante di 26 anni che ha dedicato un tempo della sua vita ai
bambini malgasci: "Quello che l'esperienza nella missione di Fianarantsoa mi ha
fatto sperimentare è che l'amore vince ogni barriera - racconta - ricordo
ancora il mio primo incontro nel preventorio.
Qui tre suore carmelitane e qualche volontario si occupano di quasi 80 bambini
rachitici: bimbi divenuti storpi per la denutrizione e la carenza di vitamine.
Malgrado ciò questi bambini si considerano fortunati e quando arriviamo noi vasà,
stranieri, con canti, balli, corone di fiori e poche, ma buone, parole ci
dimostrano la loro gratitudine. Ricordo che una volta che siamo andati per
consegnare dei banchi di scuola un rappresentante dei genitori ci ha detto un
proverbio malgascio: ‘Ti vuole veramente bene chi ti viene a trovare' e ha
continuato dicendo: ‘e voi ne avete fatta di strada!".
Fra le numerose attività promosse dall'Ufficio quella
dell'adozione a distanza, soprattutto di bambini affetti da rachitismo,che necessitano
di particolari cure mediche. "Anche alcuni
supermercati stanno dando una mano -
continua don Bonura -
offrendo 100 mila sacchetti in cui i
clienti, se vogliono, possono lasciare un'offerta per i progetti dell'ufficio
missionario per il Madagascar".
Ogni anno la Diocesi di Trapani
organizza una esperienza di formazione missionaria direttamente in Madagascar
che negli anni ha coinvolto centinaia di giovani, professionisti, seminaristi.
Insieme alla conoscenza di una realtà complessa e difficile nel tempo
diversi sono stati i progetti e le iniziative concrete che grazie alla generosità e al sostegno di tanti
hanno permesso di moltiplicare interventi di solidarietà.
Alcune opere realizzate:
- Nella scuola di formazione dei catechisti alla
periferia di Fianarantsoa, la costruzione di 18 servizi igienici e 10 pannelli
solari per l'acqua calda, la sistemazione delle cucine a legna, tutto per le
casette che ospitano per un anno e mezzo le singole famiglie di catechisti i
quali dopo la formazione ritorneranno nei loro villaggio.
- Nello stesso villaggio dei catechisti la
realizzazione del granaio e una biblioteca con due stanze per gli ospiti, la
sistemazione della diga per l'acqua del villaggio.
- La costruzione di un "Centre Medico Social" per
la prevenzione e la cura delle malattie infettive e la costruzione di un piano
dell'ospedale di pediatria gestito dalla Diocesi di Fianarantsoa.
- Le adozioni a distanza di bambini per permettere
loro di studiare, e dei bambini rachitici nel preventorio gestito dalle suore
teresiane, sostenendo le spese dei vari interventi ospedalieri, assieme alle
adozioni a distanza dei seminaristi.
- L'invio di un container con coperte, viveri,
medicine, attrezzi
- Il finanziamento di banchi e sedie per le scuole
di diversi villaggi della campagna e il completamento di aule scolastiche
- L'acquisto di circa 8.000 mq di terreno con
1.000 mq di magazzini preesistenti, per realizzarvi la "Casa di accoglienza" S. Alberto da Trapani,
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