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Una nuova sobrietà per custodire la bellezza del creato PDF Stampa E-mail
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gioved́ 28 agosto 2008
La lettera del vescovo per la Giornata Nazionale per la Salvaguardia del Creato Carissimi,
il primo settembre si celebra la terza settimana per la salvaguardia del creato che quest’anno ha come tema: “Una nuova sobrietà, per abitare la terra”.
«Dobbiamo avere cura dell’ambiente: esso è stato affidato all’uomo perché lo custodisca e lo coltivi con libertà responsabile, avendo come criterio quello di orientare il bene di tutti» (Benedetto XVI). Bellissima ed eloquente è la lode che Francesco d’Assisi innalzò al Creatore “per sora nostra madre terra”.
Il degrado ambientale è divenuto questione fondamentale per il futuro del pianeta terra. L’uso scriteriato dei beni, lo sfruttamento eccessivo e indiscriminato delle risorse, l’inquinamento che insidia la vita e stravolge gli equilibri dell’ecosistema, sono la miscela esplosiva di un oggi carico di sofferenze, dove a fare le spese sono soprattutto i più deboli. Sulla questione ambientale si giocano interessi notevoli e soprattutto il senso vero della giustizia verso le generazioni future, verso i poveri, verso il mondo intero. Rispettare la natura per non spegnere la speranza è un dovere primario che da cristiani dobbiamo portare avanti in quanto il creato è stato consegnato a noi dal Creatore perché lo usassimo per il nostro bene, potessimo godere dei suoi benefici e nell’uso corretto del creato potessimo trovare la strada della piena realizzazione di noi stessi. La natura ferita dalla sconsideratezza dell’uomo si ribella, si ritorce contro l’uomo e gli effetti negativi di questo trend inarrestabile sono sotto gli occhi di tutti. Custodire, difendere, valorizzare al meglio quanto la natura ci offre è il segreto della gioia che si sprigiona da un cuore che amando la natura si vede ricambiato nei colori, nei profumi, nelle forme della stessa natura, magnifico caleidoscopio che ci mostra la fantasia dello straordinario Artista che ha creato tutte questa meraviglie. Sobrietà è la parola chiave per invertire la rotta del consumismo selvaggio, dell’usa-e-getta, dello sfruttamento indiscriminato e deleterio del creato. La sobrietà ci fa apprezzare le cose anche più piccole e più banali, ce li fa amare, ci dà il gusto della semplicità, delle cose naturali, di quanto ci circonda, ci dà la gioia dello sguardo incantato su uomini e cose in quanto essi racchiudono tesori nascosti, perle preziose che vanno gelosamente custodite per non correre il rischio di disperderle, di impoverirci ancor di più e di non aver nulla da tramandare ai posteri. Si tratta di attuare, a partire da ciascuno di noi, dalle nostre famiglie, dalle comunità ecclesiali e dalla società civile una «conversione ecologica». L’accumulo delle ricchezze, l’avidità, la ricerca spasmodica del benessere ad ogni costo cozzano con la logica evangelica.
Coltivare un’autentica spiritualità eucaristica, «Eucaristia: rendimento di grazie», è un modo bello e fruttuoso di pensarci nella fede uomini e donne che apprezzano e ringraziano Dio per quanto Egli ci dona. Confido nel buon animo e nella volontà di bene di tutti i cittadini di questo nostro territorio meraviglioso per le sue bellezze naturali e per le vestigie di una storia antica che ha prodotto tanti gioielli d’arte. Nel rispetto della natura si allargano le prospettive di sviluppo socio-economico – culturale e il futuro appare meno incerto e più carico di speranza per le famiglie, per i giovani, per la società tutta.
Con questi auspici benedico ciascuno di voi e affido al buon Dio i propositi di bene che intendiamo coltivare in noi seguendo l’insegnamento del divino Maestro Gesù di Nazaret.
Trapani,28/08/08


Con paterno affetto

+Francesco Miccichè
 Vescovo
 
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