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Forum Pubblico "Giovani e lavoro: le sfide attuali tra innovazione e realtà produttiva" PDF Stampa E-mail
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venerdì 03 ottobre 2008

A Trapani giovedì 23 Ottobre Seminario Vescovile ore 17.00

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Disoccupazione, sottoccupazione, bassi redditi , flessibilità che degenera in precarietà, scarsa specializzazione e un tessuto formativo slegato dal mercato dei lavoro incidono pesantemente sulla qualità della vita dei giovani: frenano lo sviluppo delle loro capacità, la consapevolezza del valore del lavoro come occasione di realizzazione personale e di contributo alla crescita sociale del territorio, crea disagio e scarsa fiducia nel futuro.

E’ un tema scottante, che tocca la vita di tutte le famiglie del territorio della provincia di Trapani, quello affrontato dal forum “Giovani e lavoro: le sfide attuali tra innovazione e realtà produttiva” che si terrà giovedì prossimo 23 ottobre con inizio alle ore 17.00 presso il Seminario Vescovile di Trapani. L’incontro sarà aperto da Giuseppe Mistretta presidente della Banca “Don Rizzo” di Alcamo e da don Nino Raspanti preside della Facoltà Teologica di Sicilia. Saranno cinque giovani – studenti ed imprenditori – ad intervistare i due relatori: un economista, Luigi Campiglio pro-rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, Simone Cimino manager siciliano presidente di CAPE un fondo finalizzato a sostenere processi di sviluppo di aziende medio-grandi dell'Isola. Moderatrice sarà Stefania Peveraro, giornalista di Milano-Finanza.

L’incontro si concluderà con l’intervento del vescovo Francesco Micciché. Il forum di giovedì promosso (un incontro analogo si tiene venerdì a Palermo) è stato preceduto da due momenti di formazione e di elaborazione di proposte al quale ha partecipato un gruppo di giovani: studenti delle quinte classi dell’ITC “Sciascia” di Erice, studenti universitari impegnanti in attività sociali, i referenti del progetto diocesano “Policoro” che si occupa di stimolare l’auto-imprenditorialità di soggetti svantaggiati, un paio di giovani imprenditori. Gli incontri sono stati guidati da Alessandro Hoffmann professore associato di politica agraria all’Università di Palermo, da Giuseppe Notarstefano ricercatore di statistica economica e da Fulvio Ingaglio La Vecchia presidente del Cespes un centro studi che fa riferimento all’Università Cattolica di Milano.

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Il forum “giovani e lavoro tra innovazione e realtà produttiva” è insomma non solo un convegno ma una vero e proprio percorso progettuale promosso dalla Facoltà Teologica di Sicilia, dagli Amici dell’Università Cattolica, dalla Banca “Don Rizzo” con il suo centro studi, dal Centro “Arrupe” di Palermo in stretta collaborazione con la Diocesi di Trapani e l’arcidiocesi di Palermo (per gli incontri palermitani). Nei momenti formativi i giovani trapanesi presenti sono stati coinvolti in una elaborazione e analisi dei dati del tessuto imprenditoriale e del mercato del lavoro in provincia di Trapani. Anche nel nostro territorio si registra insieme al deficit culturale collegato alla cultura d’impresa, la difficoltà dei giovani a raggiungere la piena autonomia, la presenza della famiglia come primo ammortizzatore sociale per il ritardo nell’ingresso del mercato del lavoro.

"Il bisogno di promuovere un'occasione di incontro e di riflessione tra due mondi vitali, quello giovanile e quello produttivo, in una realtà complessa come quella siciliana, nasce da una rete di istituzioni di ispirazione cristiana. E non poteva essere diversamente dal momento che - evidenzia mons. Francesco Miccichè, vescovo di Trapani - ci si muove sulla linea di una Chiesa che vuole superare l'idea di assistenza e porsi invece in prima linea nella promozione umana, sviluppando la conoscenza e la consapevolezza dei problemi collegati al mondo del lavoro soprattutto per l'alto tasso di disoccupazione giovanile che genera smarrimento, delusione, rabbia". Promuovere, aggiunge il presule, significa provare a pensare e progettare vie d'uscita alla luce del bene comune per vincere la cultura del "non c'è niente da fare" che altro non è che "uno dei volti della cultura di morte che nel nostro territorio ha pure altri nomi come mafia, servilismo,disperazione,suicidio".

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"Il problema cruciale è riallineare la responsabilità dei singoli e la responsabilità collettiva e, quindi, politica, nella direzione di un bene comune possibile e sostenibile per le nuove generazioni e per i bisogni del territorio regionale". È quanto afferma Giuseppe Notarstefano, coordinatore didattico dell'Istituto "P.Arrupe" di Palermo, nonché componente del Cespes (gruppo operatori culturali dell'Università Cattolica). "Come mostra l'esperienza delle politiche attive di questi ultimi anni, l'ingresso nel mercato del lavoro rimane un tema fondamentale insieme a quello del precariato". Per questo, spiega Notarstefano, occupandoci del "mondo giovanile rispetto a quello produttivo è necessario insistere sull'aspetto formativo. Ecco perché si vuole proporre un percorso che parta dallo studio e dall'approfondimento per passare alla presa di coscienza e di consapevolezza delle proprie risorse, che si apra al confronto con esperti e operatori economici per giungere all'individuazione di percorsi di intervento”.

TESSUTO IMPRENDITORIALE L'economia della provincia di Trapani, (che si basa su un complesso di oltre 44.777 imprese, che tradotto in termini relativi equivale a 10,27 imprese ogni 100 abitanti, 23° dato più elevato del Paese) è trainata essenzialmente dal settore agricolo (principalmente produzioni vitivinicole) che assorbe complessivamente il 41,1% dell'intero sistema imprenditoriale assegnando alla provincia non solo il primato isolano di poco superiore a quello di Agrigento, ma anche la quinta posizione in Italia per importanza del settore. Nel quadro economico provinciale, residuale appare invece il ruolo dell'industria, impegnata in prevalenza nella lavorazione dei prodotti agricoli e del pescato; marginali sono inoltre i servizi, il credito ed i trasporti e gli alberghi e pubblici esercizi (2,8%, terzultimo valore in Italia). Esigua anche la consistenza dell'artigianato che assorbe appena il 17,4% del totale imprese collocando Trapani al sestultimo posto nel contesto delle 103 province. L'economia locale, almeno in termini di creazione di nuove imprese è stata negli ultimi anni abbastanza vivace, infatti nel biennio 2004-2005 il tasso di evoluzione è stato pari a 2,3 risultando 33-esimo a livello nazionale, mentre nel 2006 è stato dell' 1,7 contro l'1,3 italiano, risultando il 28-esimo in Italia. Il tasso di mortalità aziendale risulta 96° nella graduatoria nazionale con un valore di 5,2. Da segnalare infine la presenza di una quota di ditte individuali (82,7%) superiore al dato nazionale (66,6%), al mezzogiorno (75,7%) e della regione (79,9%); ed una percentuale di imprese sorte sul mercato durante gli anni 90 pari al 50,3% (secondo valore dell'intero Paese). Il numero di esercizi turistici complessivi è di 403 unità per un totale di 20.367 posti letto (contro le precedenti345 per 18.610 posti) che la pongono al 58-esimo posto nazionale in ripresa di quattro posizioni.

MERCATO DEL LAVORO La situazione del mercato del lavoro è insoddisfacente rispetto alla media nazionale, sebbene negli ultimi anni i principali indicatori, ma non tutti, rilevino una dinamica positiva. Aumenta il numero di occupati: nel 2006 sono 134.166 dopo che si era notato negli anni una lenta e progressiva diminuzione, nel 2005 infatti erano circa 124.507, contro i 125.417 del 2004 e i 135.000 del 2003. Basso appare il tasso di attività (forza lavoro/popolazione residente: 52,8%) anche se inverte la tendenza negativa dei periodi precedenti aumentando di circa 11 punti percentuali, ma fa segnare ritardi più o meno significativi da tutti i contesti territoriali presi come termini di riferimento (-10 punti percentuali dal dato nazionale). La disoccupazione complessiva (10,4%) appare in diminuzione rispetto al 15,8% del dato precedente (24-esima prestazione in Italia), ed è più bassa che in Sicilia (13,5%), ma il divario che la separa dal dato nazionale è ancora notevole (3,5 punti percentuali). Il saldo entrate-Uscite di dipendenti per il 2007 segna un valore di 720 che la pone 42-esima in ambito nazionale.

COMPETITIVITÀ DEL TERRITORIO La condizione infrastrutturale della provincia di Trapani è singolare. Il tessuto produttivo trapanese sembra risentire in misura rilevante della carenza di servizi a supporto delle attività imprenditoriali. TENORE DI VITA Il reddito ed i consumi evidenziano un tenore di vita relativamente modesto. Il reddito pro-capite (circa 11.697 euro) è fra i più bassi della penisola (80° posto) e cresce con incrementi trascurabili, lasciando invariato il ritardo in termini di ricchezza disponibile tra la provincia trapanese ed il resto d'Italia.

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