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Visita Pastorale: ancora incontri PDF Stampa E-mail
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venerd́ 14 gennaio 2005
Il caloroso abbraccio delle istituzioni
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Continuano a ritmo serrato gli appuntamenti della Visita Pastorale del vescovo Francesco Miccichè in questi giorno accolto con grande calore dalle istituzioni trapanesi.

CAMERA DI COMMERCIO
Ieri (13 gennaio) mons. Francesco Miccichè si è recato presso la Camera di Commercio di Trapani dove ha incontrato presidente, giunta, dirigenti e personale. Il vescovo ha invitato tutti a farsi “cirenei che portano la croce al servizio dell’uomo” ricordando che “l’economia non può schiacciare l’uomo e non può essere orientata solo al profitto. Non annacquate la vostra identità di cristiani – ha ribadito mons. Miccichè – non prevalga l’indifferenza ma possiamo lavorare tutti per il riscatto dell’uomo, per affermare la dignità di ogni persona umana”. Il presidente Pino Pace ha ringraziato il vescovo per la sua visita ed ha ricordato: “Lei, Eccellenza, nei suoi accorati e vibranti interventi, non ha mai dimenticato di ricordare e di ricordarci i mali atavici che affliggono questa terra.Ci ha esortati a prendere coscienza, a fare fronte comune, richiamando la Politica, quella con la P maiuscola, e le istituzioni a creare sinergie per avviare una «nuova stagione», un «nuovo corso» per questo lembo di territorio, spesso dimenticato, talvolta bistratto in alcuni casi, mi permetta l'eccesso, ignorato, offeso gratuitamente e semplicisticamente denigrato. Oggi, La ringrazio per i suoi accorati appelli e colgo l'occasione per ricordare velocemente che qualcosa anche quest'istituzione ha tentato di fare promuovendo un'associazione antiracket provinciale per contribuire a liberare l'economia da gioghi che ne pregiudicano lo sviluppo.” Al termine della visita il vescovo – al quale è stata donata una stola – si è recato a visitare l’infocenter della camera di commercio.

COMUNE DI TRAPANI
Sempre nel pomeriggio di ieri il vescovo si è recato a Palazzo D’Alì, sede del comune di Trapani, dove è stato accolto dal sindaco Mimmo Fazio, dal presidente del consiglio comunale Stefano Nola, da alcuni assessori e consiglieri comunali e da dirigenti e dipendenti del comune. Nella sala consiliare il presidente Nola ha ringraziato il vescovo per il suo impegno per la città mentre il sindaco Fazio ha ricordato l’eccezionalità del momento con la presenza congiunta non solo dei politici ma anche dei funzionari e dipendenti chiamati anch’essi a dare risposte ai bisogni de cittadini. Il sindaco ha ricordato come il vescovo abbia spesso preso posizione tuonando contro le situazioni inaccettabili della città. “Speriamo che ritorni spesso – ha detto l’avvocato Fazio – continui ad essere un pungolo per tutti noi”. “Il senso della giustizia deve starci a cuore – ha detto nel suo intervento il vescovo – significa andare incontro a chi è ultimo, a chi la società marginalizza. Fare giustizia significa ripartire dai più poveri. Il cristiano ha una marcia in più – ha sottolineato mons. Miccichè – nell’operare per il risanamento della città, impegnandosi per il dialogo, il confronto costruttivo, senza rifugiarsi nel politichese.” Il vescovo ha ricordato anche come spesso manchi la sinergia di tutte le forze politiche nella promozione del territorio: “ una città è felice se gli amministratori si mettono al servizio. Se si vuole cambiare dobbiamo ripartire dall’uomo”. Al termine dell’incontro il vescovo, il sindaco, i parroci della città ed alcuni consiglieri si sono intrattenuti a parlare dei problemi delle zone più emarginate della città.

TRIBUNALE DI TRAPANI
Nella mattinata di oggi ( 14 gennaio) il vescovo è stato ricevuto nei locali del Tribunale di Trapani per un incontro con tutti gli operatori della giustizia, presenti il presidente del tribunale, il capo della procura, il presidente dell’ordine degli avvocati, magistrati e personale degli uffici giudiziari.
Ha introdotto il presidente Mario D’Angelo sottolineando l’eccezionalità dell’evento: per la prima volta dal dopoguerra un vescovo visita ed incontra gli operatori degli uffici giudiziari di Trapani. “non basta avere coscienza della quasi sacerdotalità della propria funzione e dell'obbligo morale prima che legale di essere rigorosi con gli altri ma inflessibili con se stessi – ha affermato il presidente del Tribunale - ma occorre ancora, specie per i credenti, una consapevolezza costante, vorrei dire percepita istante per istante, dei limiti del giudizio contenuto nella sentenza e della necessità, dopo aver messo nella propria funzione il massimo di tutto, di studio, di impegno, di approfondimento, di invocare l'aiuto del Padre per sbagliare il meno possibile. E in tale ambito i molti di noi che riconoscono, che riconosciamo nel messaggio evangelico non solo la propria religione, ma anche l'essenza della propria cultura e le radici di questa realtà sociale, pur piena di contraddizioni in cui viviamo , non possono, non possiamo non riconoscere più che il diritto l'obbligo della Chiesa di esercitare il proprio magistero anche sui temi della bioetica, della morale, delle relazioni familiari fondamentali, della lotta contro le sopraffazioni che minano la libertà fondamentali di vita dei cittadini e perciò, disapprovando sommessamente precedenti silenzi di epoche in verità non recenti, accogliamo di buon grado i moniti e gli insegnamenti del nostro vescovo con gratitudine, pur senza mai deflettere dal nostro obbligo di osservanza fedele delle leggi dello Stato anche nella parte in cui ne sanciscono l'aconfessionalità “. Il presidente dell’ordine degli avvocati ha affermato a nome della categoria di “dar man forte al vescovo per far crescere il nostro territorio” ricordando come il vescovo sia stato “un animatore di valori sopiti nella nostra società” nelle sue denuncie contro il malaffare mafioso e le collusioni con i poteri occulti. Anche il procuratore capo ha auspicato l’inizio di un cammino comune ribadendo le virtù necessarie per gli operatori di giustizia: “umiltà, determinazione, impegno”.
“L’operatore della giustizia è un ricercatore appassionato della verità – ha esordito il vescovo – la cultura della legalità è un questione di coscienza e di conoscenza, è questione di , di conversione ed è necessario affermarla andando controcorrente. Ci sono valori che richiedono il martirio della testimonianza per costruire un tessuto di legalità nel territorio”: Il vescovo ha lanciato infine un invito a lavorare insieme, chiesa ed operatori degli uffici giudiziari, “ per lottare contro il male. Ciò significa – ha spiegato – non organizzare un crociata contro ma lavorare promovendo il bene”.
Infine rispondendo ad alcuni operatori che ponevano la difficoltà di firmare provvedimenti che vanno contro la dottrina cristiana, il vescovo si è appellato alla libertà di coscienza, senza rinunciare alla propria identità ma ricordandosi di essere servitori dello stato.

Nel pomeriggio incontro con il mondo dello sport presso il Coni ed alle ore 21.00 in cattedrale con le maestranze. Domani il vescovo sarà presso il cantiere navale ex bacino di carenaggio, presso la Guardia di Finanza e nel pomeriggio nelle corsie dell’ospedale “S.Antonio Abate”. Da domenica inizierà la visita pastorale nelle parrocchie del centro storico.

 
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