Ingressi dei nuovi parroci per l'alternanza pastorale
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mercoledì 09 settembre 2015
Sabato 12 settembre a Calatafimi il primo ingresso. L'ultimo a Custonaci l'11 di Ottobre.

Parrocchie in festa per l’inizio del ministero pastorale  dei nuovi parroci.

Tutte le celebrazioni d’ingresso sono presiedute dal vescovo Pietro Maria Fragnelli.

L’alternanza degli incarichi per coinvolgere tutti nella cura pastorale

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La comunità di Calatafimi-Segesta si prepara all’ingresso del nuovo parroco, don Giovanni Mucaria. Il rito d’ingresso sarà sabato prossimo 12 settembre alle ore 19.00 nel corso della celebrazione eucaristica che si terrà nella Chiesa Madre “San Silvestro papa”.

Sabato 19 nella parrocchia “San Giuseppe”, nella frazione di Palma si terrà, sempre durante la Santa Messa delle ore 19.00, l’ingresso del nuovo parroco don Antonino Vilardi

Domenica 20 Settembre alle ore 19.00 si terrà l’ingresso del nuovo parroco della Chiesa Madre “Maria Santissima Assunta” di Alcamo, don Leonardo Giordano.

Mercoledì 23 settembre alle ore 18.00 l’ingresso del parroco della parrocchia “Santissimo Salvatore” a Fontanelle-sud, Trapani. Si tratta di don Maurizio Piacentino che celebra nello stesso giorno anche il ventesimo anniversario di ordinazione presbiterale.

Sabato 26 settembre alle ore 18.30 si terrà l’ingresso del parroco don Franco Giuffrè presso la parrocchia “Maria Santissima della Purità” a San Marco ( Valderice).

Infine, l’11 Ottobre alle ore 18.00 si terrà l’ingresso del nuovo parroco della parrocchia-santuario “Maria Santissima di Custonaci” a Custonaci, don Antonino Marrone.

 

Nel corso del solenne pontificale in Cattedrale per la festa della Madonna di Trapani, patrona della Diocesi, il vescovo Pietro Maria Fragnelli aveva  annunciato i trasferimenti spiegandone i criteri e lo spirito: “Anche quest’anno metto sotto lo sguardo materno di Maria, Madonna di Trapani, il sì che ho chiesto a numerosi confratelli sacerdoti, invitandoli a lasciare il proprio impegno pastorale per assumere un nuovo incarico”, ha detto il vescovo, richiamando i criteri con cui si è proceduto ai cambiamenti e cioè: il legame tra i presbiteri e laici, la maturazione dei presbiteri, la priorità della famiglia. Un’occasione per richiamare con semplicità e chiarezza il senso del servizio ecclesiale. “A cinquant’anni dalla chiusura del Concilio – ha spiegato mons. Fragnelli - avvertiamo tutti l’urgenza di riprendere gli insegnamenti sulla vita e la missione dei presbiteri. Vivendo in questo mondo, essi ne portano anche tutte le fragilità. Dobbiamo crescere nella consapevolezza che il meglio di noi non lo diamo e non lo riceviamo se non quando camminiamo insieme. Ogni parroco si impegni a coinvolgere tutti, a chiedere ai fratelli laici dei servizi e non a concedere dei privilegi. Non ci sono incarichi a vita. La rotazione è garanzia di un buono spirito di servizio. Niente deleghe in bianco, niente esclusioni di principio. Le parrocchie non sono “giardini chiusi” di cui uno solo ha la chiave – ha continuato il vescovo - sono oasi aperte, famiglia di famiglie, chiamate ad interagire nel territorio, per accogliere e sostenere il popolo cristiano in cammino. Forte l’appello del vescovo a vincere la tentazione delle strumentalizzazioni: strumentalizzare le cose, Dio, l’uomo. “Dobbiamo resistere alle tre P del tentatore (il profitto, il prodigio fine a se stesso e il potere) reagendo con altre 3 “P”: quelle della Parola, del Progetto, della Protesta – ha continuato, citando don Tonino Bello. “E anche tu chiesa, guardati dalle insidie nascoste del potere. Persino un progetto grandioso di liberazione umana può essere ambiguo se prodotto da sete di dominio. A te non si addicono i segni del potere ma il potere dei segni. Non rinunciare al potere povero dei segni, un potere povero che dà fastidio perché disturba il manovratore, ma conduce ai piedi della croce dove Gesù, nostro indefettibile amore, con i segni del fallimento, ci ha conquistato la libertà”