Dopo la #GMG: la sfida della quotidianità
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giovedì 11 agosto 2016
S'incontrano per "ripartire" insieme i giovani che hanno partecipato alla GMG a Cracovia 

Il nostro zaino è più pesante: porta la gioia dello stupore dell’incontro con altre culture, la forza sperimentata nella preghiera, il peso dello scandalo della violenza e del male, la leggerezza del perdono vissuto

La GMG è finita, la GMG inizia adesso: s'incontrano per ripartire i giovani della Diocesi dopo la GMG a Cracovia con papa Francesco: un’esperienza straordinaria che non si ferma

Il vescovo: chiamati a far lievitare questa ricchezza nella quotidianità e a liberare i giovani dal virus della tristezza

Si sono ritrovati a Paceco, nella chiesa parrocchiale invitati dal parroco don Salvo Morghese, i giovani della Diocesi di Trapani ( in tutto 55) che hanno partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia con papa Francesco e con il vescovo Pietro Maria Fragnelli. Un’occasione per fare il punto e ripartire dopo questa straordinaria esperienza che attraverso le figure dei santi della Misericordia, primo fra tutti San Giovanni Paolo II che diede inizio alle GMG, gli incontri e le veglie, le catechesi dei vescovi, le parole del papa, l’esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz ha dato una marcia in più nel cammino personale ed ecclesiale.

“La GMG, comincia oggi e continua domani, a casa, perché è lì che Gesù vuole incontrarti d’ora in poi. Con queste parole del Papa, che risuonano forte nel cuore e nella testa, siamo tornati a casa pronti a raccontare e condividere con tanti altri giovani l’esperienza di Chiesa giovane, in cammino e in dialogo vissuta alla GMG di Cracovia – hanno scritto alla fine della loro esperienza in una sorta di condivisione con tutta la comunità ecclesiale diocesana di cui si è fatto portavoce il direttore del pastorale giovanile don Filippo Cataldo - Siamo tornati in diocesi con uno zaino molto più pesante rispetto alla partenza, non però carico di vestiario o souvenir superflui, ma di vissuti profondi che ci hanno permesso di sperimentare la forza della preghiera, l’entusiasmo degli incontri e della festa, la provocazione dinanzi allo scandalo del male e della violenza, la leggerezza del perdono che diventa esperienza di misericordia donata e condivisa, la fatica del viaggio, lo stupore dinanzi ad altre culture e la bellezza di nuovi luoghi e paesaggi, l’affetto di persone pronte ad accogliere e condividere la propria casa e la propria famiglia – persone straordinarie che ci hanno aperto non solo la porta della loro casa - , l’occasione per poter ascoltare con attenzione ciò che il Papa, la Chiesa, desidera sussurrare al cuore dell’uomo di ogni epoca. Giovanni Paolo II, colui che 31 anni diede inizio a quest’avventura ci ha accolti nella sua casa, la Polonia, una terra ricca di storia e di cultura, di arte e di patrimoni dell’Unesco, di fede e spiritualità, Un insieme di elementi che ci ha permesso di realizzare e vivere una bellissima Giornata Mondiale della Gioventù”.

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“Il dopo Cracovia impegna in modo particolare me e i sacerdoti su un duplice fronte, ha commentato il vescovo Pietro Maria Fragnelli che a Cracovia è stato impegnato in diversi cicli di catechesi con giovani del nord e del sud: dal Piemonte alla Liguria dalla Puglia alla Sicilia. Da una parte siamo chiamati ad accompagnare personalmente i giovani che hanno preso parte alla GMG in un cammino quotidiano capace di far lievitare la ricchezza dell’insegnamento del papa e degli incontri vissuti in uno stile di vita autenticamente cristiano. Contemporaneamente siamo chiamati, adesso ancora di più, a liberare i giovani dal virus della tristezza, per usare le parole di Francesco, indicando loro percorsi concreti di esperienze di gratuità e condivisione con tutti gli svantaggiati del nostro territori aiutandoli a realizzarsi come persone non in funzione di sé ma per gli altri”.

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I giovani hanno condiviso un diario della GMG su facebook soprattutto nella pagina del gruppo “Diocesi di Trapani Il mio giubileo” dove potete trovare foto, video e commenti.