Nuovo assetto pastorale a Calatafimi
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sabato 29 dicembre 2007

Il vescovo Francesco Micciché ha definito una nuova rimodulazione degli assetti pastorali nella città di Calatafimi-Segesta.

La prima fase di questa rimodulazione partirà il primo gennaio del 2008. Ad assumere temporaneamente la responsabilità pastorale della città sarà don Francesco Campo che sarà collaborato da don Giuseppe Giacomelli - che ha vissuto a Calatafimi i primi anni della sua vita quando il padre, il giudice Alberto Giacomelli ucciso dalla mafia nel 1988, era pretore della cittadina - che assumerà l’ufficio di vice-parroco delle tre comunità parrocchiali.

Don Giulio Scavuzzo, arciprete emerito, continuerà il suo servizio pastorale presso le Sorelle del Vangelo e la casa di riposo “Blunda”. Don Vincenzo Vivona, parroco della parrocchia Maria SS. Immacolata di Bruca, sarà anche cappellano della casa di riposo “Saccaro”.

 “Le dimissioni che, in seguito ad oggettive, improcrastinabili e condivise ragioni di ordine pastorale a favore della vostra cara comunità con vero senso ecclesiale e responsabilmente mi hanno dato i tre parroci, verso i quali va il mio grazie per il prezioso e apprezzato servizio pastorale reso in tutti questi anni -  scrive il vescovo rivolgendosi a tutti i fedeli di Calatafimi - mi consentono di realizzare, a partire dal 1° gennaio 2008, un progetto che certamente porterà i suoi frutti perché si avveri una rinnovata primavera dello Spirito.

Sono certo che, in questo delicato e storico momento per Calatafimi – continua il vescovo - ciascuno di voi non mancherà di dare il suo valido contributo all’edificazione del Regno di Dio, a favore della Chiesa nostra madre e maestra.  Vedo Calatafimi Segesta come una comunità bella che coltiva i valori del Vangelo e si scommette sulle otto colonne della dottrina sociale della Chiesa a cui il Piano Pastorale di quest’anno ci rimanda: la colonna della vita, la colonna della libertà, la colonna del bene comune, la colonna della sussidiarietà, la colonna della solidarietà, la colonna della famiglia, la colonna del lavoro, la colonna della giustizia e della pace. Sarebbe bello se di Caltafimi Segesta si potesse dire quello che il salmista dice di Gerusalemme: ‘Di te si dicono cose stupende città di Dio.”