Avvicendamenti in alcune parrocchie della Diocesi |
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giovedì 09 aprile 2009 | |
Il vescovo: il parroco, punto di riferimento per la famiglia ecclesiale
Il vescovo Francesco Miccichè questa mattina, nel corso della concelebrazione eucaristica per la Messa del Crisma, ha comunicato all’assemblea alcuni avvicendamenti nelle parrocchie della Diocesi a partire dal primo settembre del 2009. In particolare, un avvicendamento riguarda le parrocchie “Gesù Cristo Redentore” di Alcamo e “Sacro Cuore di Gesù” di Trapani. Don Benedetto Cottone, infatti, diventa parroco della parrocchia “Sacro Cuore di Gesù” di Trapani mentre don Francesco Finazzo subentra nella parrocchia “Gesù Cristo Redentore” ad Alcamo. Don Franco Vivona lascia la parrocchia “Nostra Signora di Loreto” a Trapani e diventa parroco della parrocchia “San Michele Arcangelo” ad Erice Casa-Santa. A don Vivona subentra don Alberto Genovese. Mons. Gaspare Gruppuso sarà il parroco della parrocchia “Cristo Re” nel quartiere di San Giuliano a Casa Santa Erice. Subentra a don Alessandro Damiano che diventa parroco della parrocchia “Santa Teresa” a Trapani. Don Antonino Treppiedi sarà il nuovo parroco della Chiesa Madre di Alcamo. Prende il posto di mons. Gaspare Impastato che diventa parroco della parrocchia “San Giuseppe” nella frazione di Fulgatore. Don Michele Di Stefano lascia Fulgatore e si occuperà della comunità parrocchiale della frazione di Crocci. Da domenica 19 Aprile, domenica in albis, anche la parrocchia “Maria SS. delle Grazie” di Scopello avrà un nuovo parroco. Si tratta di mons. Ludovico Puma. “Invito le comunità ecclesiali ad accogliere con gioia questi fratelli e padri nella fede che rappresentano nelle singole comunità il vescovo nella continuità della successione apostolica, membra tutte dello stesso mistico corpo di Cristo – ha detto questa mattina il vescovo - Sono certo che questo ricaricherà gli animi di ottimismo e di speranza anche perché è il sacerdozio di Cristo che viene accolto nella persona del parroco. La famiglia ecclesiale trova nel sacerdote, chiunque esso sia, il punto di riferimento per la propria vita di fede. Tenuto conto dell’esigenza di rinnovamento, della legge della chiesa che prevede l’avvicendamento periodico dei parroci e dei raggiunti limiti d’età di alcuni sacerdoti – ha spiegato mons. Micciché – abbiamo ritenuto proficuo procedere ad una rimodulazione dall’assetto pastorale. Ho trovato la più ampia e generosa disponibilità nel clero a vivere questi cambiamenti. Ai sacerdoti – ha concluso il vescovo – desiderio rivolgere dal profondo del cuore un augurio: quello di sentirsi amati da Cristo Gesù, unico e sommo sacerdote, dal vescovo, apostolo della chiesa particolare e da tutto il popolo dei fedeli che si aspetta da ciascuno di noi generosità, donazione, servizio, testimonianza, spirito di abnegazione, comprensione, accoglienza, misericordia.” |