Il vescovo Francesco Micciché ha definito
una nuova rimodulazione degli assetti pastorali nella città di
Calatafimi-Segesta.
La prima fase di questa rimodulazione
partirà il primo gennaio del 2008. Ad assumere temporaneamente la
responsabilità pastorale della città sarà don Francesco Campo che sarà
collaborato da don Giuseppe
Giacomelli - che ha vissuto a Calatafimi
i primi anni della sua vita quando il padre, il giudice Alberto Giacomelli
ucciso dalla mafia nel 1988, era pretore della cittadina - che assumerà l’ufficio di vice-parroco delle tre comunità
parrocchiali.
Don Giulio Scavuzzo, arciprete emerito,
continuerà il suo servizio
pastorale presso le Sorelle del Vangelo e la casa di riposo
“Blunda”. Don Vincenzo
Vivona, parroco della parrocchia
Maria SS. Immacolata di Bruca, sarà anche cappellano della
casa di riposo “Saccaro”.
“Le
dimissioni che, in seguito ad oggettive, improcrastinabili e condivise ragioni
di ordine pastorale a favore della vostra cara comunità con vero senso
ecclesiale e responsabilmente mi hanno dato i tre parroci, verso i quali va il
mio grazie per il prezioso e apprezzato servizio pastorale reso
in tutti questi anni - scrive il
vescovo rivolgendosi a tutti i fedeli di Calatafimi - mi consentono di
realizzare, a partire dal 1° gennaio 2008, un progetto che certamente porterà i
suoi frutti perché si avveri una rinnovata primavera dello Spirito.
Sono certo che, in questo delicato e storico
momento per Calatafimi – continua il vescovo - ciascuno di voi non mancherà di
dare il suo valido contributo all’edificazione del Regno di Dio, a favore della
Chiesa nostra madre e maestra. Vedo
Calatafimi Segesta come una comunità bella che coltiva i valori del Vangelo e
si scommette sulle otto colonne della dottrina sociale della Chiesa a cui il
Piano Pastorale di quest’anno ci rimanda: la colonna della vita, la colonna
della libertà, la colonna del bene comune, la colonna della sussidiarietà, la
colonna della solidarietà, la colonna della famiglia, la colonna del lavoro, la
colonna della giustizia e della pace. Sarebbe bello se di Caltafimi Segesta si
potesse dire quello che il salmista dice di Gerusalemme: ‘Di te si dicono cose
stupende città di Dio.”
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