È
normale che una coppia e una famiglia attraversino momenti di tensione e di
crisi. A volte questi momenti sono necessari per andare più a fondo nella
relazione e possono portare ad un nuovo cammino nella storia della famiglia.
Altre volte le difficoltà sembrano insormontabili. Quando queste vengono
affrontate da soli, senza il sostegno della fede e l'aiuto di altre famiglie
credenti, allora "il vento e la tempesta" si abbattono su quella casa
e la famiglia naufraga nell'incomprensione, nella lite, nella separazione.
La
Chiesa è vicina, con lo stesso amore misericordioso di Cristo, a tutte le
famiglie in difficoltà. L'ufficio di pastorale familiare con i suoi esperti, i
parroci e i consultori familiari possono essere un valido sostegno per le
coppie che vivono momenti difficili.
L'amore infedele: tradimento e perdono Dopo il dolore per la perdita
di una persona cara o per la scoperta di essere gravemente ammalati, il dolore
psichico più forte è questo: scoprire di essere traditi da chi si ama.
Solamente una coscienza più profonda dell'amore di Dio può permettere a chi ha
tradito e a chi è stato tradito di fare del tradimento una verifica e una
purificazione del proprio rapporto, attingendo alla sorgente del sacramento che
si è celebrato il giorno del proprio matrimonio. Solo il perdono nel suo
profondo senso cristiano, infatti, può sanare una ferita tanto sanguinante. A
meno che non ci sia mala fede e volontà ostinata, la coppia cerchi di capire da
quale malessere, o del singolo o di entrambi, il tradimento sia stato provocato
e cerchi di porvi rimedio. In queste situazioni viene messa a dura prova la solidità
della propria esperienza di fede; ma è possibile ricominciare: Dio sa far nuove
tutte le cose.
L'amore dolente: fedeli all'altro
nonostante l'altro C'è un dolore e una pena che
alcuni accettano di portare sempre con sé. Sono le persone separate non per
propria scelta, che hanno lasciato libero il coniuge di seguire la strada di
una nuova relazione e che hanno deciso di mantenersi fedeli al sacramento,
nonostante l'altro abbia ormai dichiarato di aver chiuso il rapporto. Sono
persone spesso guardate con diffidenza, in quanto considerate
"libere", e che subiscono lo scacco supplementare dell'isolamento
sociale. Spesso anche le comunità non sono pronte a sostenere persone che hanno
fatto questa scelta. Stanno nascendo, grazie a Dio anche in Italia, associazioni
di coniugi separati fedeli al sacramento, per un sostegno reciproco e la
ricerca di un percorso spirituale specifico.
L'amore senza sacramento: il bisogno
insopprimibile dell'altro Non tutti, tra i battezzati, fanno la scelta di rimanere
fedeli al sacramento. Spesso la solitudine, il bisogno di un equilibrio
affettivo perduto, l'incapacità di gestire il rapporto con i figli, l'uscita da
uno stato depressivo provocano la decisione di costituire un nuovo legame e di
renderlo visibile e permanente. Questa situazione può toccare le comunità anche
in famiglie abituate alla frequenza domenicale. Il fatto che raramente coniugi
divorziati e risposati siano presenti nella comunità, se da una parte dice una
loro presa di distanza e un certo rancore nei confronti della Chiesa perché non
possono accostarsi alla mensa eucaristica, può anche voler dire una certa
incapacità da parte delle comunità di accogliere questa nuova situazione e di
integrarla nel vissuto della parrocchia. Si tratta di aprire un dialogo con
questi fratelli e di prospettare un cammino che offra loro un particolare
percorso spirituale. (Dal Piano Pastorale Diocesano "In semplicità di cuore
spezzavano il pane nelle famiglie).
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