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Chiesa giubilare - Maria SS. Annunziata in Trapani
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mercoledì 03 febbraio 2016

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orario di apertura e chiusura della chiesa

invernale (ottobre - maggio):

  • ore 7.00 - 12.00 (festivo 13.30)
  • ore 16.00 - 19.00

estivo (giugno - settembre):

  • ore 7.00 - 12.00 (festivo 13.30)
  • ore 16.00 - 20.00
orario delle celebrazioni eucaristiche
  • feriale: ore 8.00 – 9.00 – 18.00 (estivo 19.00)
  • festivo: ore 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.15 – 12.30 – 18.00 (estivo 19.00)
orario delle confessioni
  • feriale: ore 9.00 - 11.30 ; 16.30 - 18.30 (estivo 19.30)
  • festivo: ore 8.00 - 12.30 ; 16.30 - 18.30 (estivo 19.30)

Trapani, Via Conte Agostino Pepoli n.178

 

breve nota storica 

Ai piedi del Monte San Giuliano, oggi Erice, a poche miglia dal promontorio falcato della città di Trapani, sorge il Santuario mariano più famoso della Sicilia occidentale: il Santuario di "Maria SS. Annunziata", denominato anche nella devozione popolare Santuario della "Madonna di Trapani".

Vasta e antica è la produzione letteraria e artistica intorno alla storia, al culto e alla rilevanza ecclesiale sempre crescente di questo Santuario. Esso è articolato in vari ambienti, raccolti l'uno accanto all'altro, che, con la data della loro costruzione, segnano le vicende di oltre sette secoli di vita. Il titolo mariano, la leggenda, la tradizione, la storia e l'arte di questo luogo sacro sono sin dall'inizio strettamente legati:

  • all'immagine marmorea della "Madonna di Trapani", capolavoro di arte, di devozione e, soprattutto, di fede cristiana, attribuita fino ad oggi dalla critica d'arte a Nino Pisano ( 1368), ritenuta indiscusso patrimonio artistico dell'umanità. Il suo arrivo in città, per la completa assenza di documenti storici certi, almeno fino ai nostri giorni, non sappiamo purtroppo attestare con esattezza e rigore scientifico, ne tantomeno il come sia pervenuta nel nostro porto e perché sia stata affidata definitivamente alla Comunità Carmelitana; abbiamo solamente il soccorso di molteplici tradizioni e leggende (non supportabili da relativa e pertinente documentazione), fiorite dalla brillante fantasia popolare e devotamente conservate lungo i secoli, che fanno risalire la statua marmorea della Vergine ad epoche antecedenti al perito autore;
  • alla nobile Famiglia degli Abate (oppure mantenendo l'assonanza latina e conservando la doppia "BB" latina de Abbatibus "degli Abbati") - sotto la cui egida si pose la storia di Trapani per tutto il Duecento e il Trecento -, il cui discendente ed erede patrimoniale sarà il futuro Sant'Alberto da Trapani (1240-1307); questo casato divenne illustre e potente specialmente a partire dalla generazione anteriore alla sua, i cui esponenti si erano distinti al tempo e al servizio dell'imperatore Federico II di Svevia ( 1250), ottenendone cariche e onori, tanto che la ricchezza degli Abate è ricordata da tutte le fonti, siciliane e non, senza dimenticare la Novella di Boccaccio, la settima della quinta giornata del «Decamerone»;
  • all'arrivo in Sicilia dei "Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo", i Carmelitani, i quali, costretti dalla persecuzione islamica ad abbandonare la culla natia del Monte Carmelo, in Palestina -, tra il 1226 e il 1238 iniziarono la loro trasmigrazione verso l'Europa e la loro diffusione nel continente, trovando dapprima in varie località della Sicilia, e anche a Trapani, probabilmente poco prima del 1240, rifugio ed accoglienza.

In questo lungo itinerario che parte dal sec. XIII e giunge fino ai nostri giorni, sono proprio i Carmelitani a svolgere un ruolo rilevante per il consolidamento di questa provvidenziale realtà mariana divenuta centro e cuore pulsante della città di Trapani e, dal 1844, della Diocesi omonima.

All'origine del culto alla Madonna di Trapani non c'è quindi un miracolo, un'apparizione. C'è una Chiesetta dedicata all'Annunziata, alle falde del Monte San Giuliano - Erice, accanto alla quale sorge il primitivo convento dei Carmelitani. Essi accoglieranno ben presto nel loro "nuovo Carmelo" trapiantato in terra sicula, l'immagine marmorea della Vergine col Bambino, che  riceverà il titolo di "Madonna di Trapani", la Signora del luogo, così come i primi eremiti sul Carmelo avevano associato il nome della Vergine a quella santa montagna, vicino Nazaret, nell'innalzare una piccola Chiesa dedicata a Dio e in suo onore.

Il Convento - che i Carmelitani dovettero abbandonare a motivo della soppressione degli ordini religiosi a causa delle leggi eversive del 1866 -, per la gran parte, è divenuto dal 1905 sede del Museo che più tardi prenderà il nome dal suo ideatore, il Conte Agostino Pepoli; il resto, dal 22 agosto 1930, lo riabita la Comunità dei Frati Carmelitani. Nel Museo, oltre che al Santuario, si conserva in parte anche il "Tesoro della Madonna" con manufatti realizzati tra il XVI  e il XIX secolo, testimonianza eloquente della devozione verso la Vergine di Trapani lungo i secoli.

Il Santuario elevato al titolo e dignità di Basilica Pontificia Minore

In vista della ricorrenza del VII centenario della donazione da parte della famiglia di Domenico Ribaldo ai Carmelitani della piccola Cappella dell’Annunziata, con i territori annessi (1250 - 24 agosto - 1950), il M.to Rev.do fra Lorenzo Piazza, Priore Provinciale dei Carmelitani di Sicilia pro tempore, predispose la richiesta al Papa con una pertinente relazione storica sul Santuario (che senza ombra di dubbio è il frutto delle ricerche storiche condotte fino a quel momento sul Santuario e sulla Statua della Madonna), avvalorata dalla lettera commendatizia dell’allora Vescovo di Trapani S. Ecc. Rev.ma Mons. Filippo Jacolino, per poter vedere elevato il Santuario – già Parrocchia dal 15 dicembre 1909 –, al titolo di Basilica Minore.

Sua Santità il Papa Pio XII, accogliendo volentieri tale richiesta e a norma del regolamento canonico vigente all’epoca, promulgò il 25 Marzo 1950, Solennità dell’Annunciazione del Signore – titolo del Santuario – la Lettera Apostolica Ex hoc (dal suo incipit), in virtù della quale elevava il Santuario al Titolo e Dignità di Basilica Pontifica Minore.

 
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