 http://www.madonnaditrapani.org
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0923 539184
orario di apertura e chiusura della chiesa
invernale (ottobre - maggio):
- ore 7.00 - 12.00 (festivo 13.30)
- ore 16.00 - 19.00
estivo (giugno - settembre):
- ore 7.00 - 12.00 (festivo 13.30)
- ore 16.00 - 20.00
orario delle celebrazioni eucaristiche
- feriale: ore 8.00 – 9.00 – 18.00 (estivo 19.00)
-
festivo: ore 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.15 – 12.30 – 18.00 (estivo 19.00)
orario delle confessioni
- feriale: ore 9.00 - 11.30 ; 16.30 - 18.30 (estivo 19.30)
- festivo: ore 8.00 - 12.30 ; 16.30 - 18.30 (estivo 19.30)
Trapani, Via Conte Agostino Pepoli n.178
breve nota storica
Ai piedi del Monte
San Giuliano, oggi Erice, a poche miglia dal promontorio falcato della città di
Trapani, sorge il Santuario mariano più famoso della Sicilia occidentale: il
Santuario di "Maria SS. Annunziata", denominato anche nella devozione popolare
Santuario della "Madonna di Trapani".
Vasta e antica è la
produzione letteraria e artistica intorno alla storia, al culto e alla
rilevanza ecclesiale sempre crescente di questo Santuario. Esso è articolato in
vari ambienti, raccolti l'uno accanto all'altro, che, con la data della loro
costruzione, segnano le vicende di oltre sette secoli di vita. Il titolo
mariano, la leggenda, la tradizione, la storia e l'arte di questo luogo sacro
sono sin dall'inizio strettamente legati:
- all'immagine marmorea della "Madonna di
Trapani", capolavoro di arte, di devozione e, soprattutto, di fede
cristiana, attribuita fino ad oggi dalla critica d'arte a Nino Pisano († 1368), ritenuta
indiscusso patrimonio artistico dell'umanità. Il suo arrivo in città, per
la completa assenza di documenti storici certi, almeno fino ai nostri
giorni, non sappiamo purtroppo attestare con esattezza e rigore scientifico,
ne tantomeno il come sia pervenuta nel nostro porto e perché sia stata
affidata definitivamente alla Comunità Carmelitana; abbiamo solamente il
soccorso di molteplici tradizioni e leggende (non supportabili da relativa
e pertinente documentazione), fiorite dalla brillante fantasia popolare e
devotamente conservate lungo i secoli, che fanno risalire la statua
marmorea della Vergine ad epoche antecedenti al perito autore;
- alla nobile Famiglia degli Abate (oppure mantenendo
l'assonanza latina e conservando la doppia "BB" latina de Abbatibus "degli Abbati") -
sotto la cui egida si pose la storia di Trapani per tutto il Duecento e il
Trecento -, il cui discendente ed erede patrimoniale sarà il futuro Sant'Alberto
da Trapani (1240-1307); questo casato divenne illustre e potente
specialmente a partire dalla generazione anteriore alla sua, i cui
esponenti si erano distinti al tempo e al servizio dell'imperatore
Federico II di Svevia (†
1250), ottenendone cariche e onori, tanto che la ricchezza degli Abate è
ricordata da tutte le fonti, siciliane e non, senza dimenticare la Novella
di Boccaccio, la settima della quinta giornata del «Decamerone»;
- all'arrivo in Sicilia dei
"Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo", i Carmelitani, i
quali, costretti dalla persecuzione islamica ad abbandonare la culla natia
del Monte Carmelo, in Palestina -, tra il 1226 e il 1238 iniziarono la
loro trasmigrazione verso l'Europa e la loro diffusione nel continente,
trovando dapprima in varie località della Sicilia, e anche a Trapani,
probabilmente poco prima del 1240, rifugio ed accoglienza.
In questo lungo
itinerario che parte dal sec. XIII e giunge fino ai nostri giorni, sono proprio
i Carmelitani a svolgere un ruolo rilevante per il consolidamento di questa
provvidenziale realtà mariana divenuta centro e cuore pulsante della città di
Trapani e, dal 1844, della Diocesi omonima.
All'origine del
culto alla Madonna di Trapani non c'è quindi un miracolo, un'apparizione. C'è
una Chiesetta dedicata all'Annunziata, alle falde del Monte San Giuliano -
Erice, accanto alla quale sorge il primitivo convento dei Carmelitani. Essi
accoglieranno ben presto nel loro "nuovo Carmelo" trapiantato in terra sicula,
l'immagine marmorea della Vergine col Bambino, che riceverà il titolo di
"Madonna di Trapani", la Signora del luogo, così come i primi eremiti sul
Carmelo avevano associato il nome della Vergine a quella santa montagna, vicino
Nazaret, nell'innalzare una piccola Chiesa dedicata a Dio e in suo onore.
Il Convento - che i
Carmelitani dovettero abbandonare a motivo della soppressione degli ordini
religiosi a causa delle leggi eversive del 1866 -, per la gran parte, è
divenuto dal 1905 sede del Museo che più tardi prenderà il nome dal suo
ideatore, il Conte Agostino Pepoli; il resto, dal 22 agosto 1930, lo riabita la
Comunità dei Frati Carmelitani. Nel Museo, oltre che al Santuario, si conserva
in parte anche il "Tesoro della Madonna" con manufatti realizzati tra il
XVI e il XIX secolo, testimonianza eloquente della devozione verso la
Vergine di Trapani lungo i secoli.
Il Santuario elevato al titolo e dignità di Basilica Pontificia Minore
In vista della ricorrenza del VII centenario della donazione da parte della famiglia di Domenico Ribaldo ai Carmelitani della piccola Cappella dell’Annunziata, con i territori annessi (1250 - 24 agosto - 1950), il M.to Rev.do fra Lorenzo Piazza, Priore Provinciale dei Carmelitani di Sicilia pro tempore, predispose la richiesta al Papa con una pertinente relazione storica sul Santuario (che senza ombra di dubbio è il frutto delle ricerche storiche condotte fino a quel momento sul Santuario e sulla Statua della Madonna), avvalorata dalla lettera commendatizia dell’allora Vescovo di Trapani S. Ecc. Rev.ma Mons. Filippo Jacolino, per poter vedere elevato il Santuario – già Parrocchia dal 15 dicembre 1909 –, al titolo di Basilica Minore.
Sua Santità il Papa Pio XII, accogliendo volentieri tale richiesta e a norma del regolamento canonico vigente all’epoca, promulgò il 25 Marzo 1950, Solennità dell’Annunciazione del Signore – titolo del Santuario – la Lettera Apostolica Ex hoc (dal suo incipit), in virtù della quale elevava il Santuario al Titolo e Dignità di Basilica Pontifica Minore.
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