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Incontro regionale dei giovani con papa Francesco PDF Stampa E-mail
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giovedì 26 luglio 2018

manifesto_papafrancescoapalermo.jpgIn vista dell'incontro dei giovani siciliani con Papa Francesco si terrà un Incontro regionale dei giovani intitolato "Maestro dove abiti?" nei giorni 14 e 15 settembre 2018 a Palermo. Le iscrizioni all'evento sono aperte dal 20 luglio al 18 agosto 2018, trovate tutte le informazioni per i singoli e per i gruppi al seguente sito internet: www.giovanisicilia.it. Come lì specificato, i gruppi dovranno iscriversi attraverso gli uffici diocesani per la pastorale giovanile. La quota di partecipazione all'evento è di 10€ e comprende: pass di accesso alle aree riservate ai giovani a Piazza Politeama e al Foro Italico; T-shirt; assicurazione; colazione e pranzo del giorno 15 settembre.

I nostri uffici per la pastorale giovanile e delle vocazioni propongono una doppia modalità di partecipazione:

1. PACCHETTO A: iscrizione all'evento con organizzazione autonoma dello spostamento, con un costo di 10€ a persona;

2. PACCHETTO B: iscrizione all'evento e viaggio a Palermo andata e ritorno in Pullman, con un costo di 25€ a persona.

Possono iscriversi all'evento solo i giovani di età compresa fra i 15 e i 30 anni, ogni gruppo potrà avere degli accompagnatori di età superiore ai 30 anni. Questa modalità di iscrizione è valida solo per coloro che aderiranno a entrambi i giorni dell'Incontro regionale dei giovani, i gruppi o i singoli che volessero partecipare solo il 15 settembre devono fare riferimento alla propria parrocchia o al sito internet www.papafrancescoapalermo.it.

Per maggiori informazioni potete contattare don Giuseppe Grignano (320.0565383) oppure Sr. Michela Posla (320.4929954), i moduli di iscrizione per i gruppi e la liberatoria per i minori insieme alla locandina dell'evento.

Manifesto Manifesto 192.57 Kb Modulo iscrizioni Modulo iscrizioni 565.77 Kb Liberatoria minori Liberatoria minori 2.15 Mb

 
Foto don Filippo PDF Stampa E-mail
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venerdì 16 settembre 2005
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Esperienza Giancarlo Alcamo PDF Stampa E-mail
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venerdì 16 settembre 2005
Colonia 2005,
 
Assieme a molti altri ragazzi, e come hanno fatto prima di noi i Magi, siamo partiti da tutto il mondo per venirlo ad adorare e per vivere questa nuova esperienza tanto faticosa ma anche tanto bella.

Questa é la seconda GMG che vivo, infatti ho avuto la fortuna di essere anche a Toronto e questo mi ha aiutato a vivere meglio la GMG di Colonia, cercando di prestare più attenzione ad alcuni importanti appuntamenti come le catechesi o l’ incontro conclusivo con il Papa.

Ho vissuto Colonia in maniera diversa rispetto a Toronto, considerando questa come una vacanza per lo spirito, cioè come un momento che mi aiutasse a ricaricare le batterie dello spirito; devo dire che la GMG di Colonia mi aiutato molto in questo: sono tornato con tanta voglia di fare e di trasmettere agli altri la mia esperienza e la grande gioia vissuta a Colonia.

Come diceva il Papa nell’ omelia della Santa Messa, nella spianata di Marienfeld,”una grande gioia non si può tenere per se ma bisogna trasmetterla”, e, forse, in questo momento e in questo mondo, come ci ricordava Benedetto XVI, esiste una strana dimenticanza di Dio,come se tutto andasse ugualmente avanti anche senza di lui e da ciò deriva la necessità di trasmettere il nostro incontro con Cristo.

E’ proprio questo il momento più difficile per me: ritornare e trasmettere agli altri le mie gioie ed il saper alimentare la mia voglia di essere sale della terra e luce del mondo. Spero di riuscire in ciò con l’aiuto dell’eucaristia,del mio parroco e di coloro che ho conosciuto là.

Spero che Colonia non rimanga solo una bella GMG, ma che questa esperienza e queste nuove amicizie possano essere il punto di partenza per qualcosa di più grande.

 
 
                                                                                                Ci vediamo a Sidney.

 
testimonianza Serena D'Angelodi Castellammare PDF Stampa E-mail
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venerdì 16 settembre 2005
ImageQuando don Alberto mi ha proposto “l’avventura” della GMG ho subito detto di no per i più diversi motivi: il lavoro, la mia fragilità fisica…
Comunque il fatto stesso che era stato proposto a me ed anche il guardare il volto di chi me lo aveva proposto ed al quale avevo dato una risposta negativa non mi lasciavano indifferente, continuavo a pensare e a ripensare: doveva esserci un motivo per il quale io dovevo andare a Colonia!
Allora ho deciso di buttarmi, nonostante le preoccupazioni della mia famiglia, e sono partita con l’intento di farmi coinvolgere da tutto ciò che di buono e di bello avrei riscontrato nell’esperienza.
La prima cosa che mi ha sconvolto non sono state le “cose spirituali”, ma la reazione fisica del mio stesso corpo che nonostante i 40 Km che dividono Dϋsseldorf da Colonia e l’enorme peso dello zaino (molto più pesante di me) non mi faceva sentire alcuna fatica.
Poi, casualmente (come tutte le cose più significative) mi sono imbattuta in un rapporto di amicizia vera con due dei 150 ragazzi della nostra diocesi.
Ciò che all’inizio, mi è sembrato naturale, con il passare delle ore e con l’accrescere della nostra familiarità mi ha fatto guardare a questa amicizia come un fattore “sconvolgente” della mia vita, e non per il fatto che io non abbia amicizie o non riesca a fare amicizia in maniera così rapida ma per il fatto stesso che questa amicizia era nata in maniera assolutamente gratuita, guardando nella medesima direzione.
Un altro fattore determinante è stata la nostra accoglienza all’interno delle famiglie, cosa che mi ha fatto parecchio riflettere: vedere le due persone che ci hanno accolto e che si sono prese la responsabilità di otto ragazzi sconosciuti come la cosa più naturale possibile.
Tutt’ora  mi chiedo: ma se mi avessero proposto di accogliere in casa mia, fra le mie cose, degli sconosciuti come avrei reagito?
Invece per loro siamo diventati la loro famiglia allargata, tanto da aspettarci la sera, anche tardi, per poter cenare insieme!
Per me è stato bello trovarmi coinvolta in quella folla, è stato bello far festa con persone venute da tutto il mondo, pregare con loro, scambiarci sorrisi o pacche sulle spalle. E tutto ciò che facevamo non era affatto fanatismo ma uno stare assieme nel seguire Lui in allegria. Eravamo tutti diversi, ma tutti là per lo stesso motivo, e tutti uniti per un Amico comune.
La mia Colonia è stata quella di vivere ogni momento, ogni parola ascoltata alla catechesi, lo sguardo emozionato del papa, dentro un disegno più grande e del quale io ne sono parte integrante.
Mi sono sentita anche Re Magio quando nell’andare ad accogliere il papa ci tenevamo per gli zaini in mezzo alla folla venuta solo per un unico, grande motivo e camminavamo così seguendo la scia della nostra stella cometa; e mi sono sentita anche stella cometa quando, per la veglia, stringevo fra le mani quel piccolo lumino che con milioni di altri lumini emanava una forte luce, quella luce che ti fa vedere oltre la tua meschinità.
Prima non capivo ma adesso so che sono andata a Colonia per “fare ritorno da un’altra strada”, e mi accorgo sempre più che la mia Colonia continua anche qui in tutto quello che faccio durante le mie giornate, nel vedere i volti dei miei amici di sempre, perché l’incontro fatto non mi ha lasciato indifferente, mi ha indicato una strada: la Strada.
 
Serena D’Angelo
 
foto ragazze servizio civile PDF Stampa E-mail
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venerdì 16 settembre 2005
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